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EDILI ARTIGIANI
 
ACCR 27/10/95 TORNA ALL'INDICE DEL CCNL

Politica per gli investimenti e l'occupazione.

1. Rilancio di un'effettiva politica degli investimenti pubblici in
infrastrutture, che recuperi il ritardo nei confronti dei paesi europei con i
quali si misura in termini di concorrenzialità il nostro sistema paese.


2. Riordino del sistema di tassazione, con manovra della leva fiscale in
particolare per gli interventi di recupero, manutenzione, restauro e
risanamento conservativo, considerando anche gli effetti positivi sul
gettito proveniente dal settore.


3. Definizione delle condizioni legislative che consentano il ricorso al
project financing per la realizzazione e gestione dei servizi di
pubblica utilità suscettibili di produrre reddito incentivando, ove
necessario, l'attivazione degli interventi.


4. Snellimento e standardizzazione delle modalità di intervento dello Stato
nei diversi livelli: procedure di affidamento; gestione dei contratti,
funzionalità della Pubblica Amministrazione, organi di controllo.


5. Creazione di un quadro di certezze e convenienze che favorisca la
ripresa dell'edilizia privata. In questo quadro la riforma della
legislazione urbanistica e del regime dei suoli risultano condizioni non
più rinviabili, al fine anche di realizzare regole chiare per
l'investimento privato scongiurando ulteriori attività e produzioni
abusive che danneggiano il sistema delle costruzioni e degradano il
territorio.


6. Definizione urgente della riforma della disciplina degli appalti nella
direzione della trasparenza, della maggiore responsabilità del prodotto
edile, della funzionalità del mercato, del rispetto della libertà e della
qualificazione dell'organizzazione della piccola impresa artigiana, nel
quadro delle direttive e normative dell'Unione Europea.


7. Varo di procedure di pagamento certe nei tempi e nelle modalità per
restituire trasparenza a questa fondamentale funzione della Pubblica
Amministrazione; per il futuro il finanziamento completo delle opere da
eseguire deve costituire condizione essenziale dei programmi pubblici di
investimento.


8. Riattivazione delle politiche di acquisto di immobili da parte degli
investitori istituzionali.

Politica industriale.

1. Attivazione dal lato della domanda pubblica di programmi di spesa certi
nelle articolazioni dimensionali, temporali ed attuative per consentire alle
piccole imprese di realizzare un processo di crescita in "qualità" della
struttura produttiva, sul versante organizzativo, tecnologico e
professionale.


2. Previsione di un sistema normativo che favorisca da un lato la
flessibilità organizzativa, dall'altro la qualificazione delle aziende, anche
con misure di natura creditizia e fiscale che consentano processi di
concentrazione anche in forma consortile, specializzazione e innovazione
organizzativa e tecnologica.


3. Attuazione di un programma di ricerca e sperimentazione sia nel campo
dell'edilizia che nelle infrastrutture, che colleghi in modo funzionale i
diversi attori del processo edilizio: progettisti, costruttori,
produttori di materiali e lavoratori.

Politiche del lavoro.

1. Nelle politiche del lavoro elementi fondamentali sono la modifica e
nuova definizione della struttura del costo del lavoro, l'azione
diretta a contrastare il lavoro irregolare e l'evasione contributiva, gli
strumenti a sostegno della mobilità e flessibilità nell'impiego delle
risorse umane, gli interventi finalizzati a percorsi di qualificazione e
riqualificazione delle stesse risorse umane.


2. L'edilizia deve essere equiparata ai settori industriali manifatturieri
per quanto concerne la fiscalizzazione degli oneri sociali, della quale
il settore beneficia in modo simbolico.


3. E' necessario definire le azioni e gli strumenti necessari a combattere
l'area dell'evasione contributiva in modo di porre le imprese in
condizione di parità concorrenziale anche attraverso un sistema di
agevolazioni e penalizzazioni in grado di far emergere il lavoro
sommerso ed abusivo.


4. Occorre rideterminare la contribuzione sociale complessiva nel settore,
sia in relazione alla riforma del sistema previdenziale ed
assistenziale e quindi al suo finanziamento, sia in relazione alle
caratteristiche specifiche del settore edile. La riforma va informata ai
seguenti principi:

a) definire una struttura di prelievo contributivo omogeneo in tutti i
settori compreso il settore edile;
b) sostituire l'attuale contribuzione sanitaria con un'imposta sul valore
aggiunto d'impresa;
c) riformare la contribuzione all'INAIL, eliminando i rilevanti oneri
impropri che gravano sui tassi di premio e tenendo conto
dell'impegno e dell'attività delle imprese nel campo della sicurezza.


5. Occorre, infine, favorire ogni azione ed intervento in direzione dello
sviluppo dell'occupazione nelle piccole imprese nel Mezzogiorno, con
particolare riferimento alla manodopera giovanile e alla
ricollocazione di lavoratori inoccupati.Stampa questa pagina